cooperativa Codice Citra
Chieti - Abruzzo

Territorio
Settore
Agroalimentare
vino,bere
1937
Nasce nel
Amore per la propria terra

L’unione fa la forza, un proverbio che ha ispirato una storia italiana di successo, ambientata nelle vallate chietine

Codice Citra, fondata nel 1973, raggruppa nove cantine della provincia di Chieti, ed è la principale realtà produttiva vitivinicola d’Abruzzo, che unisce tecnologia, controllo e competenze di una grande azienda alla qualità e alle peculiarità del lavoro tradizionale di 3.000 famiglie di soci vignaioli che coltivano 6000 ettari di vigneti. Tommaso Di Salvatore, classe 1935, socio fondatore della cantina San Zefferino, ex presidente e vicepresidente di Citra ha sempre difeso la cooperazione fin da quando sono state formate le prime cantine sociali, andando dai viticultori, convincendoli ad aderire perché, con due ettari di terra di media, non era possibile mantenersi con piccole aziende. Quindi, la cooperazione come sostegno alle piccole aziende e mezzo di diffusione del territorio, un modo per potere comunicare il territorio tramite i prodotti anche ai mercati internazionali.
Grazie a lui, il discorso della cooperazione si è concretizzato nel territorio e anche il servizio che la cooperazione offre alla sostenibilità.
Dopo il primo passo con le cantine sociali, è stato protagonista della seconda fase in cui si è pensato di creare un consorzio di cooperative offrendo anche la possibilità di mettere insieme una grande biodiversità derivante di più territori. Ma solo con la cooperazione è possibile fare investimenti importanti e lavorare con tecnici preparati per creare vini in base alle esigenze dei mercati e affrontare i mercati esteri.
Quando la cantina sociale fa una vendita al libero mercato e non viene pagata è molto difficile remunerare i soci, ecco perché far parte di un consorzio consente di riscuotere i vini ad un prezzo più alto rispetto a quello di mercato e con una sicurezza del pagamento.
Nonostante molte avversioni e i sacrifici per l’investimento iniziale di ingresso nel Consorzio, oggi il risultato è che chi sta nella cooperazione sta meglio di chi sta fuori. La cooperazione è un valore aggiunto perché si riescono a creare vini di alta qualità, si ha una forza economica per aggredire i mercati esteri e far conoscere le produzioni locali in tutto il mondo, tenendo presente la biodiversità e la tutela del territorio.