cooperativa Le agricole
Lamezia Terme - Calabria

Solidarieta
Settore
Welfare
disabili,salute,inclusione
2018
Nasce nel
Semi di bellezza

Al fianco dei disabili per costruire una società più bella e ricca di sentimenti

14 soci, 10 donne, due Enti e due uomini, è la cooperativa sociale “Le agricole” nata a Lamezia Terme (CZ) nel 2018, che opera sul territorio a favore dell’inclusione sociale e lavorativa di soggetti svantaggiati, puntando sull’agricoltura sociale, sulla sostenibilità e sull’economia circolare. Un’attività produttiva che si svolge su un terreno di circa tre ettari nella periferia sud della città, nei terreni di proprietà dell’Istituto Diocesano Sostentamento del Clero. I protagonisti di questa storia sono alcuni dei giovani che frequentano il centro di riabilitazione dell’Associazione Comunità Progetto Sud di Lamezia Terme e che nel loro cammino di cura hanno invertito la prassi, iniziando a prendersi cura della terra, del raccolto, a riparare e proteggere qualcos´altro, imparando così a superare le difficoltà.
Anna è una di loro. Ha un ritardo mentale moderato e continuare gli incontri al Centro di riabilitazione le era diventato un peso, ma ama gli animali e vive gran parte dell´ anno nella sua casa di campagna. Vede quel gruppetto di compagni ogni mattina infilarsi nel pulmino e scomparire dalla sua vista. «Voglio andare anche io all’Erbaio!», dice. Anna è un vulcano di emozioni sommerse. E quando un bel giorno arriva trafelata con questa richiesta ho immaginato quelle parole come fossero il magma di una sciara del fuoco. Simone, adolescente con la sindrome di Down parla sempre tanto. «Simone, ti piace andare all’Erbaio?» Le sue parole si trasformano d’incanto in due fossette sotto gli occhi e nel disegno di un bellissimo sorriso. Federico anche egli adolescente e con la sindrome di Down, che al contrario di Simone è poco loquace, alla stessa domanda risponde con i gesti: si sfrega le mani e mi dice così la sua voglia di andare nella terra.
«Scusate ma queste medicine mi fanno perdere la bussola», Domenico è un giovane adulto con psicosi ossessiva e ritardo mentale di grado moderato, era sempre l´ultimo ad arrivare al centro e con la consueta giustificazione, ma da quando partecipa alle attività dell’Erbaio ha cominciato a regolare i suoi ritmi mettendoli al passo con quelli della natura. E poi Mattia, adolescente con ritardo mentale medio grave che mentre impara a vestirsi degli abiti della terra si spoglia della sua insicurezza, del suo infantilismo, della sua fatidica incapacità di coordinare dei movimenti. Con loro ci sono anche Nada e Alessandra, “le svantaggiate”, perché nell’immaginario collettivo le ragazze Rom stanno sempre un po’ più indietro degli ultimi, si sono avviate alle attività con Le Agricole grazie ad una borsa lavoro, affiancando Angela, la contadina dell’erbaio. «Abbiamo imparato tante cose grazie ad Angela, possiamo provare a fare i compiti senza la maestra in questi quindici giorni»?
E in assenza della loro guida hanno gestito con responsabilità e dovere gli ettari di terra, superando lo scarto iniziale. Anche la presidente Annamaria Bavaro, che infila poche volte alla settimana gli stivali da contadina, sta imparando, con nuovi occhi, a comprendere le ragazze e i ragazzi che pensava delineati dentro i confini dei progetti riabilitativi; anch’essi pensati, avviati e conclusi dentro quelli che Angelo Villa chiama le istituzioni sociosanitarie, caratterizzate da quei servizi che regolano il loro lavoro intorno all’asse temporale e che non hanno bisogno di interrogarsi sulle ragioni della loro prassi. E il pensiero va al bivio in cui gli operatori si imbattono nel prendere in carico una persona con disabilità: presa in carico della domanda o presa in carico globale? La presa in carico globale che riconosce l´insieme della persona e la capacità del sistema accogliente di costruire insieme ad essa percorsi a sostegno della soggettività.
Il dubbio della domanda si chiarisce con questi ritagli di storie che, come zolle, sono diventate nel tempo, frutti pieni di vita e di opportunità colte insieme e, a volte, programmate con gli occhi della visione e del fare.