cooperativa La Locomotiva
Modena - Emilia Romagna

Comunita
Settore
Welfare
bambini,educazione,formazione
2004
Nasce nel
Crescita e sviluppo

Da anni sensibili al mondo dei più giovani. Nel territorio hanno rappresentato un valido supporto all’educazione dei ragazzi

La Locomotiva è una cooperativa sociale di tipo A nata nel 2004, giuridicamente riconosciuta come onlus. Ha sede a Formigine (MO) e oggi conta 24 soci. Attualmente gestisce comunità educative per minori e organizza corsi di formazione e aggiornamento professionale nella provincia di Modena. “Ero rigido e freddo, ero un ponte bloccato su uno sprofondo, le punte dei piedi affondate da una parte, dall’altra le mani, pezzi d’argilla tra i miei denti”. È così che inizia il racconto del “Il ponte” di Kafka ed è così che inizia la storia della Locomotiva, la cui prima comunità, nata nel 2004, porta da allora proprio il nome di “Il Ponte”. Un nome ragionato, che non rimanda solo a un autore la cui produzione porta i segni di ciò che significano i rapporti malati, spezzati, impossibili con la figura genitoriale, ma che trasmette anche ciò che per anni è stato motore delle azioni di chi ogni giorno si è messo al servizio dei minori: la gratuità.
Un concetto inteso come puro, semplice, forse utopico. Una gratuità che deve mettersi al servizio degli altri senza autoglorificarsi perché, come insegna Kafka, il ponte che si volta per vedere chi lo calpesta – inevitabilmente – crolla. La storia inizia a Civago (Reggio E.), dove i primi educatori e ragazzi si trovano per costruire un percorso di crescita basato, prima di tutto, sulla centralità della persona e la creazione di una rete di sostegno solidale. Dopo qualche anno la cooperativa sceglie di trasferirsi a Formigine, dove vede la luce la seconda comunità di “Agar”, dedicata all’accoglienza di bambine e ragazze. Anche il nome di questa seconda realtà rimanda a una storia il cui significato, purché diverso, è stato vissuto come importante. È infatti una storia di salvezza quella di Agar, schiava che nel racconto biblico viene prima ingravidata dal suo padrone Abramo e poi, una volta che quest’ultimo è riuscito nell’intento di avere un figlio dalla moglie.
Sara, viene lasciata a morire nel deserto assieme al nuovo nato. Sarà il Signore ad andare in soccorso della donna e del figlio Ismaele, portandogli quell’aiuto necessario per sopravvivere e ricominciare il proprio cammino. Una storia che, come attraverso un filo, rimanda alle storie dei bambini e bambine, ragazzi e ragazze che negli anni hanno vissuto all’interno delle comunità della Locomotiva. Storie ogni volta diverse, che raccontano vite, sogni, speranze e dolori che possono appartenere solo al singolo, ma che possono anche, dall’altra parte, trovare qualcuno pronto ad accogliere, ascoltare, tendere una mano verso un nuovo inizio. È questo che si propone di fare La Locomotiva e guida ogni giorno il lavoro degli educatori i quali, 24 ore su 24, sette giorni su sette, pongono al centro della relazione la persona e la sua individualità, il suo vissuto e sentire.
È questo l’impegno che ha portato una realtà piccola, nata da una profonda volontà di farsi parte attiva di un miglioramento sociale, a decidere di partire dalla persona, base e fondamento della relazione su cui si fondano tutti gli altri gradi del collettivo e la società stessa. È questo l’impegno che porta oggi La Locomotiva a spegnere orgogliosamente quindici candeline, simbolo di uno sforzo che si è realizzato giorno dopo giorno, ora dopo ora, storia dopo storia. Non sono trascurabili in questo racconto la realtà della “Bussola” e di “Villa Imperatora”: rispettivamente dedicate a disabili e minori: anche questi luoghi sono tasselli importanti nella storia della cooperativa. Attiva dal 2013 al 2019, la Bussola ha lavorato secondo uno schema di gruppo-appartamento con persone adulte portatrici di handicap, continuando poi la sua esistenza secondo un modello diverso dalla sua conformazione originaria. Villa Imperatora, invece, ha cominciato la sua missione di accoglienza nell’ottobre del 2017: all’interno di un piccolo castello poco lontano dal centro di Formigine, ha avviato un nuovo percorso con gli stessi obiettivi che hanno animato le altre realtà, con e per i minori.