cooperativa Insieme
Bergamo - Lombardia

Solidarieta
Settore
Welfare
lavoro,sociale,disagio
1979
Nasce nel
Specializzati nel fare del bene

Un piccolo gruppo ma un grande impegno. Nel tempo sono diventati un modello di assistenzialismo

A cura di Damiano Bussini (Socio fondatore)

La cooperativa Insieme nacque per rispondere ad una esigenza legata alla chiusura delle Scuole Speciali, al fine di dare una formazione ed un lavoro alle persone diversamente abili presenti nel comune. Dopo un incontro a Treviglio, in via F.lli Galliari, di fronte al Santuario, con la Maestra Lina Ferrari che mi sottopose il problema, mi venne spontaneo proporre la costituzione di una cooperativa di lavoro, perché attraverso l’Ergoterapia si potessero raggiungere i due obiettivi: Formazione e lavoro. La Signora Ferrari si stupì di tale idea e mi chiese del tempo per riflettere, ma con mia grande sorpresa, il giorno successivo mi chiamò per fissare un appuntamento con la Prof.ssa Franca Trettel Motta. Rientrato da Roma dov’ero impegnato come responsabile delle cooperative industriali ed artigiane della Federlavoro, ci incontrammo nella sede della USSL-Unità Socio Sanitaria Locale presenti, fra altri, alcuni genitori – Renato Tagliaferri – Battista Moro –
Alessandro Bonacina e che costituiranno in seguito il primo Consiglio di Amministrazione unitamente alla Sig.ra Pierina Vismara che tanto si spese per l’affermazione e il consolidamento della Cooperativa. Furono mesi di incontri e man mano si allargava la cerchia dei partecipanti; tra essi v’era chi frenava gli entusiasmi e chi invece spingeva per accelerare la costituzione della cooperativa. Infine, con rogito notarile del 3 Novembre 1979, si diede vita alla Prima cooperativa di lavoro per soggetti diversamente abili in Italia, che, successivamente, scoprimmo essere la prima anche a livello mondiale.
Essa venne iscritta regolarmente alla Federlavoro della Confcooperative, e fece di Treviglio un laboratorio, oggetto anche di visite di varie delegazioni, italiane ed estere che vollero conoscere la nostra originale interpretazione del metodo cooperativo. Inconsapevoli avevamo gettato un seme che germogliò e che, una volta cresciuto, seppe dare molti frutti e che divenuto modello e – come già detto – oggetto di studio. Grazie all’incarico dato ad Alessandro Bonacina fu possibile trovare una sede. Il primo luogo proposto fu la Cascina Forchina, che ritenni non rispondente al disegno di creare una struttura che sapesse coinvolgere la Città. Provvidenzialmente Mons. Pietro Cazzulani, su esposizione dello stesso Bonacina, diede la disponibilità del comodato d’uso della già porcilaia-pollaio-conigliera dell’Orfanatrofio Femminile di via Casnida, dopo aver avuto con me un incontro illustrativo.
Restava da sciogliere il nodo del nome dare alla Cooperativa e soprattutto quello dei mezzi con cui provvedere al riassetto totale dell’immobile. Quanto al nome mi venne spontaneo suggerire “INSIEME”, perché le volontà e la caparbietà di molte persone, insieme, vollero dar vita alla cooperativa. Per i mezzi, fu decisivo e importante il contributo della Cassa Rurale del Comune di Treviglio, di Club e privati. Ssuccessivamente, ad attività avviata – anche della Regione Lombardia, a mezzo dell’allora Assessore ai Servizi Sociali, dott. Giovanni Ruffini. Grazie alla Prof.ssa Trettel Motta si poté contare sull’apporto dell’Infermiere Professionale Giancarlo Aresi, in distacco dalla Pediatria del nostro Ospedale per sei mesi e con la collaborazione di Giovanni Stucchi che effettuò presso la cooperativa il Servizio Civile rimanendo poi fra i più attenti volontari che, man mano, affiancarono i “ragazzi”.
Successivamente il coordinamento lo assunse la Signora Franca Mazzetti, sorella del “ragazzo” inserito, Florindo. Il resto è… storia: soddisfazioni e amarezze non mancarono, ma fu sempre presente in ognuno degli attori il motto”Non fare del bene se non sei disposto anche alla eventuale ingratitudine”.