cooperativa Il Sentiero di Arianna
Genova - Liguria

Solidarieta
Settore
Welfare
donne,sociale
1996
Nasce nel
Non si diventa grandi da soli, lo si diventa insieme

Un’impresa che opera nel sociale e che ha dato e continua a dare l’opportunità alle donne di essere protagoniste

Questa cooperativa rappresenta un modello ben riuscito di impresa che riesce a svolgere un ruolo sociale sia all’esterno, grazie alle attività solidaristiche e assistenziali che esercita, sia al suo interno, attraverso un’organizzazione etica e virtuosa. Ne racconta la storia la sua fondatrice, Simona Rizzi. Da giovane avevo il desiderio di fare un lavoro utile agli altri e pensavo che l’insegnamento sarebbe stato la mia strada. Appena laureata, vinsi un concorso come educatrice per l’integrazione scolastica. Ho iniziato così a lavorare a contatto con la vita delle persone e mi sentivo coinvolta. Per un giovane sentirsi utile è motivante. Il contratto però era a termine. E in quella situazione c’erano altre ragazze, che avevano il mio stesso desiderio di crescere nella professione sociale.
L’incontro con la realtà cooperativa del Consorzio Roberto Tassano di Sestri Levante è stato determinante: l’averci messo a disposizione uno spazio fisico ed un contesto relazionale aperto ci ha permesso di sviluppare il nostro progetto. La Cooperativa Il Sentiero di Arianna nasce così, nel 1996, da un dono. Da un gesto di gratuità che abbiamo saputo cogliere, interpretare, fare nostro al punto da poterlo replicare negli anni che si sono succeduti. Questa esperienza di vita, prima ancora che di lavoro, è stata fondativa, ha segnato e caratterizzato lo stile della nostra impresa.
Inizialmente eravamo nove giovani donne. Abbiamo lavorato un anno intero mettendo in comune le risorse economiche, reinvestendole in formazione e in progettazione. In questo clima di reciprocità, la nostra impresa si è sviluppata e da quel nucleo iniziale oggi la cooperativa ha più di 130 soci, l’85% sono donne. Ed è stata da stimolo per altre esperienze imprenditoriali che via via stavano germogliando nell’ambito della rete consortile. Lavoro (come dignità e riscatto della persona), reciprocità, formazione. Più queste parole si riempivano di contenuti attraverso l’esperienza diretta tra persone e tra imprese, più le aziende crescevano, affrontando e superando periodi critici e diventando un valore per l’intera comunità. La forza dell’imprenditorialità femminile in questo è stata determinante. Così abbiamo voluto Il Sentiero di Arianna. Una organizzazione che include. Che ha dato e continua a dare l’opportunità alle donne di essere protagoniste.
Una impresa dove la notizia di una gravidanza è sempre una bella notizia. Dove molte di noi hanno potuto e possono tutt’ora vivere serenamente la maternità e poi il rientro al lavoro, sentendosi supportate. Una impresa dove le donne sono generatrici di cambiamento, di innovazione e sanno innescare processi positivi di miglioramento organizzativo. Una organizzazione dove le donne sostengono le altre donne…e gli uomini, i giovani e i meno giovani. Perché i bisogni sono tanti. E noi abbiamo interpretato il nostro fare impresa partendo proprio dai bisogni delle nostre famiglie e della comunità intera, proponendo soluzioni, intrecciando reti di relazione sociale ed economica. In questo come cooperatrici abbiamo dato un grande contributo allo sviluppo del Gruppo Tassano. Abbiamo fatto di quel dono iniziale un modello di impresa.
Tra i pensieri dei soci raccolti per festeggiare i nostri venti anni di attività, ve ne è uno che rispecchia il mio personale modo di sentire questa esperienza: “all’interno della cooperativa ci si sente un po’ a casa, con pregi e difetti, ma si va avanti insieme”. Mi sostiene il pensare all’esperienza imprenditoriale in relazione alla mia realtà familiare: l’accoglienza e la cura, l’esempio e la coerenza, la testimonianza e il rispetto, il sentirsi legati e nello stesso tempo liberi, l’attenzione all’uso responsabile del denaro, la condivisione nelle scelte. Perché la persona sia al centro dell’azione economica, si deve far sì che la stessa possa esprimersi nella propria unicità, possa sentirsi integra in ogni momento della giornata e della vita. Certo le attività della nostra vita necessitano di organizzazione di tempi e spazi. Ma la nostra persona, nell’attraversare questi tempi e questi spazi, è sempre la stessa persona. In Cooperativa è possibile.