cooperativa Il mandorlo
Cesena - Emilia Romagna

Settore
Welfare
lavoro,sport,pattinaggio
1995
Nasce nel
Una vita di corsa

Una cooperativa fondata sull’impegno, come dimostra la storia di Khenia, un’atleta nello sport e nella vita

Il Mandorlo nasce nel 1995 come Cooperativa Sociale di tipo B per l’inserimento lavorativo di persone svantaggiate. Dal 2001 è anche cooperativa di tipo A, attiva a Cesena e in tutto il territorio Romagnolo (e oltre) con i servizi di cura del verde, pulizie civili e industriali, raccolta di rifiuti, ma anche attività a parte come il coaching familiare e, dal 2016, un’agenzia di viaggi. Oggi conta 17 soci. La sua storia si incarna perfettamente nella vicenda vissuta da Khenia Edith Murillo, una ragazza venuta anni fa dall’Ecuador in Italia all’età di 22 anni. Nel suo Paese è cresciuta fra l’amore di una famiglia numerosa, lo studio, il lavoro e tanto sport. Baseball, ciclismo, basket, e soprattutto il pattinaggio di velocità, che la porta spesso sulle pagine dei quotidiani locali. Khenia corre, sfreccia come il vento. Nel 1996 Khenia ha 22 anni e la possibilità di cambiare la sua vita.
Una conoscente si è trasferita a vivere in Italia; le racconta della sua vita a Roma, propone a Khenia di raggiungerla per tentare la fortuna laggiù. La mamma la convince a partire: con l’aiuto di amici e parenti raccoglie la somma necessaria, e nel giro di un mese Khenia è sul volo diretto a Fiumicino. Neppure il tempo di lasciare il gate che le guardie aeroportuali fermano i viaggiatori. Uno dopo l’altro vengono portati in un ufficio e interrogati; molti escono in lacrime. Se non sei in Italia per affari o in viaggio di piacere, non sei il benvenuto: tutti i compagni di viaggio di Khenia vengono respinti e rimandati indietro col primo volo.
Poi arriva il suo turno. “Come mai sei qui? Dove vai? Perché viaggi da sola?” Khenia ha con sè solo una valigia e i soldi raccolti da sua madre (in banconote di piccolo taglio, per farli sembrare di più). Non sa nemmeno una parola di italiano, però si è preparata in anticipo, sa che deve dire di essere una turista, ha una prenotazione d’albergo da esibire come prova. Ma non basta. Due ore passano interminabili, ormai la sua valigia è l’ultima rimasta a girare sul nastro trasportatore dell’aeroporto. Poi, dal bagaglio saltano fuori i pattini. “Io sono un’atleta. In Ecuador sono campionessa di pattinaggio”, spiega Khenia sicura. “Sono venuta per studiare scienze motorie all’università”. Gli agenti si consultano; poi, come per magia, la porta dell’ufficio si apre. La corsa di Khenia prosegue in Italia. Quelli che seguono sono anni densi di vicissitudini: il lavoro per tre famiglie diverse, un trasferimento dall’Italia in Olanda e ritorno, un figlio, la lotta per essere messa in regola; Insieme alla serenità torna la grande passione per lo sport e la scoperta che a Cesena c’è perfino il baseball. La Romagna conta poche squadre di softball, tutte miste tranne quella dei Latinos di Cesena. La invitano a entrare nel team; e quello stesso anno si afferma come la migliore giocatrice del torneo. Oggi Khenia è tornata a dividere il suo tempo tra famiglia, lavoro e studio: si sta preparando a diventare tecnico sportivo e fa promozione nelle scuole per avvicinare al baseball i bimbi romagnoli. E quel paio di pattini..? Ci sono ancora, e sono gli stessi che indossa in quella foto un po’ ingiallita, che ora sta in copertina su un album di fotografie. Nelle ultime pagine ci sono le foto dei suoi tre figli, tutti insieme sul campo da baseball di Cesena. I corridori cambiano; la corsa continua e la decisione durissima di mandare il suo bimbo di tre mesi in Ecuador. Alla fine, l’arrivo a Cesena. “Venivo da un periodo ad Amsterdam, avevo vissuto a Roma, mi ero abituata alle grandi città. Cesena mi sembrò piccola e grigia. Ricordo che giravo per le strade e pensavo, mio Dio, ma è tutto qui?” Per fortuna la città mostra di avere anche lati positivi, come l’associazione di immigrati sudamericani dove Khenia allaccia nuove amicizie e conosce il padre delle sue due figlie più piccole. Così, quando i suoi datori di lavoro le prospettano l’ennesimo trasferimento, lei annuncia che non li seguirà. È dura per una madre trovare lavoro in una città di provincia. Ma dopo qualche lavoretto saltuario, finalmente Khenia approda a Il Mandorlo. “Da lì tutto è cambiato”. Un lavoro sicuro, stabilità, una casa in cui mettere radici; e poi la madre che viene a vivere con lei insieme al figlio più grande. Khenia sente che può smettere di correre.