cooperativa Cooperativa Solidarietà
Treviso - Veneto

Comunita
Settore
Servizi
educazione,nome
1994
Nasce nel
Educare e aiutare a crescere

Un Centro educativo che oggi è un piccolo gioiello imprenditoriale

Nei primi dieci anni di attività del centro educativo gestito dalla Cooperativa Solidarietà, sono stati necessari 6 traslochi e quello di fine anni ‘90 sembrava definitivo: il piano nobile di una villa veneta di proprietà del Comune di Montebelluna. Sede elegante e stabile che ha permesso di diventare un centro educativo integrato nel territorio. Dopo il pionierismo, nei vent’anni a Villa Pisani si sono creati posti di lavoro, sviluppati progetti di valore sociale e dialogato incessantemente con il territorio. Tra i progetti nuovi vissuti in forma partecipata c’è anche quello del nome della cooperativa. Per anni ha coinciso con il servizio diurno. Nel lessico interno, cooperativa indicava il centro Diurno, il luogo, il servizio. Insomma, identità. La nuova sede ha offerto la possibilità di dare un nome al servizio. Come sceglierlo? In forma condivisa: chiedendo ai cooperatori, utenti, ospiti, volontari di proporre il nome e arrivare allo spoglio democratico.
Al termine dei lavori, in pieno trasloco tra scatoloni, vetri da pulire, tapparelle da sistemare, una nuvola di libellule arrivò a salutare il gruppo. Una danza naturale dava il benvenuto. Le libellule illuminate dai raggi del sole riflettevano luci nuove. La delicatezza delle loro ali e la grazia del volo, richiamavano i valori del cambiamento. Allo scrutinio, il nome La libellula stravinse. L’occhio educativo ha visto metafore pedagogiche fondanti il metodo del centro. Nelle giornate dell’ultimo trasloco sono prevalsi gli sguardi verso il bello. “Tutti amano la campagna e noi ci siamo immersi: colpiscono gli spazi divisi in funzionanti settori per poter lavorare bene, comodi, in sicurezza. È impegnativo mantenerla curata ma è una gran soddisfazione presentarla agli ospiti e viverla. Con le fatiche ed il contributo di tutti, è nata una sede bellissima”.
“Essere e sentirci cooperativi, pur non avendo alleggerito la fatica e la complessità che l’evento ha richiesto, ci ha aiutato ad essere positivi, generativi, a trasformarci e a ripartire. La metamorfosi ha ispirato il nome del nuovo C.D.D. La Libellula”.