cooperativa Cooperativa Sociale tra operai in Quinzano
Brescia - Lombardia

Comunita
Settore
Servizi
lavoro
1885
Nasce nel
Un faro per la comunità

Per oltre cento anni un simbolo di condivisione e socialità

La Cooperativa Sociale tra operai in Quinzano nasce nel 1885. Il settore di attività nasce come quello di consumo e agricolo, anche se oggi il settore è quello sociale e culturale, vengono infatti organizzate molte serate culturali invitando storici, architetti, restauratori. La “Cooperativa di Consumo” tra operai in Quinzano, questa è la denominazione ufficiale, nasce nel 1885 e si trattò di un’esperienza coraggiosa e d’avanguardia. La denominazione “Pericoti” non susciti riferimenti nobiliari anzi, il bar all’inizio della piazza di Quinzano e lo spaccio subito dietro l’angolo sono stati spesso sinonimi di osteria e di emporio di alimentari. I circa 2000 abitanti della Quinzano di allora traevano il loro sostentamento da attività agricole espletate in piccole proprietà, disseminate su un’area scarsamente fertile, nonostante il secolare lavoro di coltivazione e sistemazione del territorio, teso a rendere produttivo anche i luoghi più impervi delle colline.
Chi non era occupato nell’agricoltura esercitava piccole attività artigianali, prestando la sua opera nell’edilizia o in settori ad essa collegati. Questa economia povera e di sussistenza si traduceva in una vita stentata, caratterizzata, pur essendo elevato l’indice di natalità, da un’alta mortalità infantile, da denutrizione, da gravi carenze igieniche, da malattie endemiche, che talora assumevano l’aspetto di vere e proprie epidemie che decimavano la popolazione. In questo sconsolante quadro economico e sociale della popolazione quinzanese, va inserita la fondazione della cooperativa. L’unico antidoto per le difficili situazioni del tempo apparve infatti quello della solidarietà, del mettersi assieme per prestarsi aiuto reciproco.
Dei 60 sottoscrittori ben 25 erano agricoltori e contadini, 16 addetti alla estrazione ed alla lavorazione del tufo, 5 falegnami, 4 lavandai, 2 operai, 2 muratori, 1 macellaio, 1 sarto, 1 calzolaio, 1 carrettiere. I soci decisero di costituire un magazzino di generi alimentari, combustibili ed altro escluso gli alcolici, per procurare i beni di prima necessità, in cui si poteva acquistare a prezzi calmierati, eliminando il “plus valore” determinato da vari passaggi e dalla vendita al dettaglio. La scelta di operare in campo alimentare derivava dalla drammatica necessità di ovviare a carenze di nutrizione che, abbinate a criteri igienici approssimativi, produceva incredibili effetti sulla salute e la vita stessa delle persone. In quel periodo la media dei decessi è annualmente di 46 unità, quella dei decessi entro i primi 10 anni di vita costituisce praticamente la metà dei decessi totali, il 49,6%, quella dei decessi entro il primo anno di vita è pari invece al 34% del totale.
La drammaticità dei numeri dimostra quanto fosse necessario reagire e lottare, in difesa di una comunità che, pur duramente provata, voleva vivere meglio o semplicemente, a fronte di una situazione tanto drammatica, sopravvivere. Questa volontà, unitamente ad una natura coscienza comunitaria e ad un senso diffuso e condiviso di solidarietà, furono gli elementi fondanti della Cooperativa, che seppe svolgere con coerenza e dedizione il proprio compito, realizzando concretamente le finalità che si era preposte. La Cooperativa seppe quindi concretizzare pienamente quanto premesso nell’Atto Costitutivo e rappresentò per la Quinzano d’allora un’iniziativa realmente valida ed avanzata, un’attività ed un’unione ormai attiva da più di 100 anni.