cooperativa Cooperativa Sociale Arcobaleno Mondovì
Cuneo - Piemonte

Solidarieta
Settore
Servizi
arcobaleno,disabili
1989
Nasce nel
L’importante è crederci

Abnegazione, volontà, determinazione, grazie a queste virtù la cooperativa è sopravvissuta alle crisi e si è rilanciata, diventando un punto di riferimento per chi ha bisogno di aiuto

Quando qualcosa nasce, c’è sempre un po’ di apprensione: andrà tutto bene? Ci saranno tanti intoppi? E, soprattutto, riusciremo a superarli? Anche per questa cooperativa non fu diverso. Forse anche peggio, se si pensa che l’idea nacque solo dalla perseveranza e cocciutaggine di pochissimi che volevano a tutti i costi credere che solo agendo e non facendo bei discorsi si poteva veramente aiutare gli altri. Soprattutto i più deboli, quelli che dei bei discorsi non sanno proprio che farsene … Ma seppur spinti da un nobile intento, la realtà da affrontare era dura: permessi, locali idonei, burocrazia, ma soprattutto necessità di sovvenzioni, perché anche i più elevati intenti hanno bisogno di moneta sonante per realizzarsi. Niente ci spaventava e dopo tante porte chiuse in faccia, riuscimmo a gettare le fondamenta per quello che sarebbe diventata nel tempo una grande e importante realtà.
Ma un giorno qualcuno, poco tempo prima dell’apertura e senza pensare alle conseguenze delle sue parole disse: “Non pensavo foste così tanto degli illusi…Vi do tempo sei mesi e poi tutto andrà a catafascio. Non avete speranze, non siete nessuno e non avete nessuno di importante alle vostre spalle…non sapete cos’è la vita vera!”. Furono più che parole; furono la consapevolezza che avevano agito d’istinto, spinti da un desiderio altruista che però metteva tanto e tanti in pericolo. Pericolo di chiudere prima ancora di cominciare a vedere risultati, pericolo di deludere quelle persone, svantaggiati e non, che ora lavoravano lì e che avrebbero vissuto una bruciante delusione. Furono la presa di coscienza che ancora una volta la battaglia contro i mulini a vento era destinata a finire come il libro insegna. Ma continuammo, imperterriti. E, per loro fortuna, non finì cosi. Ma fu nel 1991 che la classica doccia fredda si abbatté sulla cooperativa.
Da poco si erano fatti piccoli passi avanti riguardo al suo sviluppo, quando, per svariate cause, i conti non tornarono più: si doveva ridurre il personale. Tutti quelli che lavoravano lì avevano un affettuoso attaccamento alla cooperativa o perché erano nati con lei, lavorativamente parlando o perché erano ad essa legati, avendola vista nascere. Questo fatto metteva in crisi tutti perché, per la prima volta, il fragile intreccio di volontà, fatica, speranza che tanto aveva contato nel farla nascere e progredire veniva a mancare. Naturalmente nessuno era dell’idea di arrendersi e si cominciò a cercare una soluzione. Tutte le ipotesi vagliate scontentavano, però, qualcuno, anche perché l’azienda era, allora, poco più che a “conduzione familiare”, dove tutti erano veramente indispensabili al buon funzionamento della stessa.
Era, in quegli anni, una realtà piccola dove le attività realizzate e realizzabili dai ragazzi che ci lavoravano erano poche e legate principalmente alle richieste che arrivavano quasi soltanto con il passa parola. Quando ormai si erano perse le speranze, a qualcuno venne l’idea, semplice e geniale come spesso accade… Perché non tentare di espandersi anziché pensare a ridurre? E così qualcuno, piuttosto che rimanere a casa disoccupato, accettò di fare il rappresentante. Lo stipendio sarebbe stato decisamente ridotto, ma c’era la prospettiva di guadagnare con le provvigioni per il lavoro procurato proponendo in giro i prodotti che la cooperativa realizzava. Non solo si sarebbero ridotte le spese, dando una boccata di ossigeno alle casse piangenti, ma forse sarebbe anche aumentato il lavoro!
Fu la scommessa vincente; la nuova mansione permise in poco tempo di farci conoscere nei dintorni e di presentare la gamma di lavori possibili a chi, nel settore, nemmeno era al corrente della presenza della struttura sul territorio. Fu proprio, come dice il nome, un arcobaleno: la speranza colorata dopo un triste momento di pioggia. Per fortuna, un po’ meno effimera!