cooperativa Cooperativa Muratori e Cementisti Faenza
Faenza - Emilia Romagna

Tenacia
Settore
Servizi
edilizia,costruzioni,cemento
1950
Nasce nel
Le mani bianco calce

Una cooperativa identitaria, con una vita intrecciata a quella del suo fondatore Antonio Lombardi, che l’ha modellata e fatta crescere

La Cooperativa Muratori e Cementisti Faenza ha sede a Faenza e opera nell’ambito delle nuove costruzioni, industriali e residenziali, restauri, ristrutturazioni e manutenzioni, principalmente sul mercato operativo dell’Emilia Romagna. Antonio Lombardi (1928-2017) insignito dell’onorificenza di Maestro del Lavoro dal Capo dello Stato, fu dipendente della Cooperativa Muratori e Cementisti Faenza dal 1952 al 1989. Assunto come operaio, grazie alle proprie capacità progredì fino a diventare capo mastro. Nel 1973, avendo conseguito il diploma tecnico commerciale, passò all’Ufficio Tecnico fino alla pensione. Già dal 1967 eletto in consiglio di amministrazione, ricoprì in seguito i ruoli di Vice presidente e Presidente per alcuni anni, ritornando poi a rivestire il ruolo di consigliere e infine di sindaco revisore.
Raccontando la vita della cooperativa diceva: “Nel 1950 a Faenza si sciolse la Coop. SACLES; nonostante fosse sopravvissuta al periodo fascista e in buona salute economica, nel primo dopoguerra si trovò ad affrontare profondi ed insormontabili dissidi interni che diedero luogo alla formazione di due nuove ditte, una di queste era la CMCF – Cooperativa Muratori e Cementisti Faenza. A capo di CMCF, un Capomastro di provata reputazione; i soci si diedero nuove regole interne tra cui periodiche valutazioni di merito del loro lavoro in base alle quali ottenere avanzamenti di carriera e remunerazioni economiche al fine di un sempre maggiore impegno di tutti a livello lavorativo. Nonostante ciò, dopo solo 8 anni, l’edilizia attraversò una grossa crisi che portò CMCF ad un concordato con creditori e lavoratori e ad un passo dalla chiusura.
Un nuovo Presidente, il responsabile amministrativo e un Sindaco revisore vollero caparbiamente tenerla in piedi: CMCF riuscì a sopravvivere solo grazie allo sforzo di tutti i lavoratori che si impegnarono, anche con lavoro gratuito a far bastare le poche finanze rimaste e a farle ottenere nuove importanti commesse, quasi esclusivamente pubbliche, in particolare con lo IACP. L’edilizia popolare, in grande sviluppo, richiedeva allora standard di qualità altissimi, perizia e precisione nelle esecuzioni delle opere; questo richiese un grande impegno per la necessaria maggiore qualificazione dei lavoratori ma permise a CMCF di ottenere un pubblico riconoscimento come azienda capace ed affidabile. In quel periodo crebbe anche di numero degli addetti visto che vennero assunti anche alcuni bravi muratori da altre ditte che erano state vittime della crisi.
Nei primi anni ‘60 tutto questo giovò a CMCF nell’avvicinarsi anche all’edilizia privata. Dopo una breve e poco soddisfacente esperienza come associata a Lega delle Cooperative, nel 1975 CMCF aderì a Confcooperative che le permise di acquisire come clienti altre Coop. del territorio tra le quali Agrintesa (allora PAF) e Caviro, due realtà sempre in grande espansione, per le quali vennero costruiti la maggior parte dei nuovi impianti e stabilimenti”. Da quegli anni del Boom economico ad oggi, l’edilizia e CMCF hanno attraversato periodi più o meno floridi. CMCF continua comunque nello spirito cooperativo di coloro che l’hanno fondata, fatta crescere coi propri valori e le proprie braccia, preparandosi a festeggiare nel 2020 il 70° compleanno.