cooperativa Cooperativa Dugoni
Mantova - Lombardia

Tenacia
Settore
Servizi
storia,territorio
1971
Nasce nel
Miracolo Italiano

Un’epopea tutta al femminile. Da addetta alle pulizie a direttrice di produzione, la storia di una cooperatrice, Manuela Cicogna, diventata un simbolo imprenditoriale

Dugoni è una cooperativa mantovana di facility ambientale, industriale e cimiteriale. Nata nel 1971, in 48 anni ha dato lavoro a quasi 3.500 persone. Le performances di Dugoni sono diventate un’eccellenza nel mondo dei servizi, dal centro-nord Italia a Palermo, con esperienze in Brasile, Senegal e Arabia. E il motivo è semplice: è una cooperativa di persone con la passione del fare, che hanno preferito fatica e impegno ai facili guadagni. La sua storia comincia con una socia che con impegno, tenacia e determinazione, da addetta alle pulizie, è salita ai vertici dell’impresa. È una storia tutta da raccontare che sembra uscita da un copione hollywoodiano quella di Manuela Cicogna, oggi membro del Consiglio di Amministrazione e Direttore di Produzione. Il segreto del suo successo sta in pochi ma sani valori: grinta, voglia di mettersi in gioco, motivazione e impegno.
Quando Manuela, nel luglio del 1993, è entrata a far parte di Dugoni aveva alle spalle un licenziamento dovuto al fallimento del ristorante in cui lavorava. «Il mio avvocato conosceva una socia della cooperativa che lo informò che in Dugoni cercavano personale – racconta Manuela – mi presentai per un colloquio e da allora iniziò la mia avventura. Avevo una bambina piccola: mi serviva un lavoro ed accettai di entrare nella cooperativa come addetta alle pulizie. Ma sono sempre stata ambiziosa, volevo dar valore al mio lavoro». Dopo due anni ecco la prima promozione a capo squadra. «E questo perché sul lavoro ero una spugna nell’apprendere metodologie e informazioni, ero propositiva e portavo mie iniziative». Come capo squadra Manuela inizia a girare in cantieri sempre diversi tra cui le centrali Enel e le Vetrerie del Gruppo Saint Gobain. Già si vedeva la sua capacità di ottimizzare i tempi mantenendo gli standard qualitativi e la sua inclinazione a motivare le squadre.
Nel 2000 Manuela passa nuovamente di livello e ricopre il ruolo di coordinatore tecnico: un’occasione per imparare concetti di contabilità e organizzazione lavori, ma soprattutto l’opportunità di formarsi nella sanificazione ospedaliera con il nuovo cantiere nell’Ospedale di Mantova. Dal 2004 come tecnico d’area ha l’impegno di rapportarsi con i clienti e seguire pianificazione, organizzazione e controllo di gestione delle commesse. Un ruolo che l’ha portata ad affrontare trasferte e sacrifici. Con questo background, nel 2008 Manuela sale ai vertici dell’azienda diventando Direttore di Produzione e dal 2010 collabora con lo staff aziendale di ricerca e sviluppo favorendo la nascita del brevetto green “Linda”, esportato anche in Brasile, e del brevetto “Roboglass” per la sicurezza in ambito industriale. Oggi controlla i cantieri dell’area Mantova, Milano e Modena, coordina i vari capi area e gestisce i conti economici delle commesse.
Quante ore lavora? «Non saprei – ammette -. La sveglia suona presto e non ci sono orari fissi in cui torno a casa.Il cellulare è sempre accesso, tutto il giorno, anche di notte e tutti i giorni, sabato e domenica inclusi. Se squilla, bisogna rispondere per tamponare le emergenze». Manuela viaggia per una media di 120 chilometri al giorno, ma la sua famiglia, sua figlia e la sua nipotina, resta sempre al centro dei suoi pensieri e dei suoi impegni proprio come nei primi anni in Dugoni quando sua figlia era piccola e a lei dedicava tutto il suo tempo libero. «Questo lavoro, seppur impegnativo, mi piace troppo per dire basta, lascio. Il mio non è un ruolo definito, ha mille sfaccettature. È un lavoro impegnativo mentalmente. O lo ami e rimani o lo odi e scappi». Nella sua carriera palate in faccia e dispiaceri Manuela ne ha avuti, ma non si è mai arresa. «Quando divenni capo squadra c’erano persone in azienda da più anni.
Cosa mi ha portato a primeggiare? Essere propositiva, cercare sempre di capire se e dove sbagliavo per migliorarmi, essere intraprendente, avere l’obiettivo aziendale ben presente e perseguirlo».