cooperativa Cooperativa DAR=CASA
Milano - Lombardia

Solidarieta
Settore
Servizi
casa,immigrati,integrazione
1990
Nasce nel
Gli angeli del focolare

Da anni specializzati in edilizia sociale, destinata agli immigrati. Sono veri artefici di integrazione

È il 1990 quando prende vita l’idea di una cooperativa d’abitazione, un po’ anomala rispetto ai modelli cooperativi consolidati, fortemente voluta dal gruppo di amici che l’avevano immaginata. Nel gennaio del 1991 nasce ufficialmente DAR=CASA, per rispondere alla domanda abitativa dei nuovi migranti (DAR significa “casa” in arabo). Hanno scelto di riferirsi alla storia più virtuosa della cooperazione, quella della proprietà indivisa. Ma si propongono anche di contribuire a rinnovarla per rispondere alle nuove esigenze della domanda abitativa, pur mantenendone e sviluppandone i valori mutualistici e solidaristici. In poco tempo si sono resi conto che la domanda di casa è diversificata: chiunque si trovi in difficoltà nell’accesso alla casa può iscriversi alla cooperativa, senza distinzioni di nazionalità, genere o condizioni.
Sin dall’inizio l’obiettivo è stato quello di gestire immobili di proprietà di terzi (Comuni, ALER, fondi immobiliari), accanto a quelli che riusciranno a costruire o acquistare in proprio. Oggi DAR gestisce più di 500 alloggi, di cui la metà rivolti a soddisfare la lista di prenotazione della cooperativa. Un’anomalia della giovane DAR: forse perché coscienti delle loro particolarità inizialmente non aderiscono a nessuna organizzazione di rappresentanza del movimento cooperativo, pur avendo ottimi rapporti personali con molti dei loro dirigenti. Finalmente, nel 1996, decidono di uscire dall’isolamento e, con spirito unitario, chiedono l’adesione sia a Legacoop sia a Confcooperative. Questa adesione consolida i legami con le due organizzazioni e con le grandi cooperative a proprietà indivisa, e da tutte ricevono consigli e sostegno.
Grazie al rapporto con le associazioni di rappresentanza realizzano il progetto più significativo: la riqualificazione delle Quattro Corti di Stadera. L’intervento, previsto nell’ambito di un PRU, ha visto Dar e Solidarnosc ristrutturare e poi gestire circa 50 alloggi ciascuna, assegnati a canone concordato ai soci. Le cooperative gestiscono anche gli spazi comuni delle Quattro Corti, che sono diventate uno dei punti di riferimento del quartiere, sviluppando numerose iniziative di relazione e di coesione sociale. L’intervento di Stadera è finanziato anche dalla Fondazione Cariplo: per alcuni anni sono stati iscritti al registro delle onlus, grazie al suggerimento dell’amico Sandro Antoniazzi (Fondazione San Carlo). Questa adesione è stata al centro, al loro interno e con le associazioni di categoria, di un lungo dibattito sulla loro natura. La tesi sostenuta da alcuni è che sono una forma nuova di cooperativa, una “cooperativa sociale di abitazione”, che ha tutte le caratteristiche di non lucro e di utilità sociale proprie di una ONLUS, e che offre un servizio, l’accesso alla casa, non previsto dalla legge sulle ONLUS ma non per questo meno meritevole di riconoscimento rispetto ad altre attività sociali. Dopo anni di discussione e di fronte alle difficoltà normative, e malgrado il convinto appoggio di Alberto Cazzulani, allora presidente di Federabitazione, hanno rinunciato a questa battaglia innovativa e “sono rientrati nei ranghi”. Nonostante la sconfitta, intravedono un’intuizione oggi sviluppata dalla riforma del Terzo Settore e dell’Impresa Sociale. Questa intuizione trova concretezza nel loro ultimo ambizioso progetto abitativo: Vivi Voltri. Dar ha in affitto e gestisce 113 alloggi in un bel quartiere a composizione mista e ricco di servizi (realizzato dal Fondo Residenze Social Housing a seguito del bando Abitare a Milano 3).
Di questi 56 sono locati a canone moderato e 57 sono assegnati a canone sociale a famiglie individuate nelle graduatorie Erp e che dunque pagano un canone proporzionato al reddito. La giovane e intraprendente DAR, attualmente con un gruppo dirigente molto valido, molto giovane (e molto “rosa”) ha dimostrato di poter crescere e svilupparsi, raggiungendo importanti traguardi e proiettandosi verso il futuro.