cooperativa Centro di Solidarietà
Genova - Liguria

Solidarieta
Settore
Welfare
droga,recupero
1981
Nasce nel
Missione: salvare i giovani

Altruismo e sensibilità, un mix diventato strategico per una cooperativa impegnata nel recupero di giovani caduti nel tunnel della droga

La Cooperativa Sociale Centro di Solidarietà di Genova viene ideata e costituita nel 1981 da Bianca Costa Bozzo. Opera nell’area metropolitana di Genova nell’ambito delle dipendenze, del reinserimento sociale, dell’inserimento lavorativo e della prevenzione. La sua storia è racchiusa nello spirito di altruismo della sua fondatrice. Bianca Costa Bozzo (Genova 1928-2006) manifesta fin dalla gioventù una profonda fede cattolica e la determinazione di dare sostegno alle persone in difficoltà applicando nella propria vita il messaggio evangelico. Malgrado gli impegni famigliari compie numerose esperienze di volontariato nel settore socio-assistenziale fin dal 1964. Opera in particolare nell’ambito dell’Auxilium Caritas di Genova, creando un servizio di appoggio a famiglie con problemi di disagio ed emarginazione conseguenti al fenomeno dell’immigrazione. Come membro dell’Unitalsi diventa Consigliera dell’Accueil Notre Dame de l’Hospitalité di Lourdes e lo rimarrà per 18 anni.
Nel 1973 fonda il Centro di Solidarietà di Genova (CEIS Genova), associazione di volontariato impegnata nel campo del disagio giovanile e in particolare delle tossicodipendenze. L’uso delle sostanze è ancora un reato penale – la legislazione è del tutto impreparata a gestire quel fenomeno sconosciuto – e il SERT non esiste nemmeno nell’intenzione, ma i decessi per overdose, o comunque direttamente collegati alla droga, in Italia sono già oltre un migliaio all’anno e la maggior parte dei morti sono giovani. Sono gli anni di Vincenzo Muccioli, della presa di coscienza del nuovo problema e Bianca ha ben compreso che questa emergenza è destinata a crescere e che è necessario strutturare il Centro in una forma più istituzionale, con dipendenti formati e professionali per dare certezza di continuità; nel 1981 viene quindi costituita la Cooperativa sociale Centro di Solidarietà di Genova.
Questi primi anni sono caratterizzati da un vivace spirito di ricerca e Bianca trova un grande sostenitore nella persona di Don Mario Picchi che le fa conoscere la metodologia di padre Willy O’Brien: Day Top (tradotto in Italia Progetto Uomo), col quale il sacerdote statunitense si prendeva cura della terapia e della riabilitazione dei soldati americani con dipendenza da eroina, di ritorno dal Vietnam, fin dagli anni sessanta. Il Progetto Uomo pone la persona al centro di ogni cosa, come soggetto dotato di risorse e potenzialità, in relazione con se stesso e con il proprio ambiente; capace di progettualità, protagonista attivo e responsabile del proprio percorso di cura e riabilitazione.
Questa metodologia nasce e si sviluppa per il recupero e reinserimento sociale di tossicodipendenti, ma si applica con evidenti benefici a diversi settori del disagio sociale; l’iter riabilitativo è adeguato alla persona, al luogo e al tempo in cui si svolge ed è molto lontano dall’assistenzialismo fine a sé stesso. Il Progetto uomo dà garanzie di successo e di continuità e quindi viene adottato da Bianca e Don Picchi che mandano gli operatori a formarsi negli Stati Uniti. Col tempo il Progetto Uomo ottiene grandi riconoscimenti internazionali, e finalmente quel protocollo di intervento, di cui fin dall’inizio Bianca aveva sentito la necessità, è diventato una cosa reale. Si va sviluppando una rete di scambio sia con le istituzioni che con le altre realtà terapeutiche, ma Bianca non cessa di insistere sull’importanza di integrare i servizi socio-sanitari istituzionali con le realtà del volontariato e sul tema della prevenzione.
Nel corso degli anni i suoi rapporti con i rappresentanti del Governo, con gli amministratori locali, con la rete, si sviluppano fino a farle assumere un ruolo di protagonista nella lotta alle dipendenze.