cooperativa Caleidos
Modena - Emilia Romagna

Solidarieta
Settore
Welfare
droga,comunità
1986
Nasce nel
Alla base, la solidarietà

Un cammino svolto sempre al fianco delle persone, oggi diventato un modello di impresa sociale

È passato molto tempo, quante cose sono cambiate da quella prima cena sociale. Chi era presente quel giorno del 1986, ricorda che il bilancio venne letto e approvato mangiando panettone e salame in una casa parrocchiale nei dintorni di Sassuolo. Circa un anno prima, nel cuore del distretto ceramico, dall’operosa volontà solidaristica di un gruppo di amici riuniti in associazione dal 1978, era nata la cooperativa sociale Solidarietà. Da subito la cooperativa cerca di incidere fattivamente sulle dinamiche di disagio sociale connesse alla marginalità della pesante crisi occupazionale del periodo, promuovendo l’occupazione tramite strumenti di riqualificazione professionale.
La centralità della persona, soprattutto se svantaggiata, diventa il cardine attorno al quale si sviluppano tutte le attività della cooperativa che, animata dall’ideale genuinamente cooperativistico, vuole essere “pungolo ed esempio” per il mondo produttivo che, al contrario, tende a lasciare ai margini proprio le persone più in difficoltà. Nei ricordi divertiti dei soci fondatori ci sono le prime piccole commesse della cooperativa: la manutenzione dell’area cortiliva dell’ospedale di Sassuolo, poi la raccolta del ferro e le pulizie in alcuni condomini in città. Successivamente arrivano incarichi più propriamente connessi con il tessuto economico-produttivo del distretto: pulitura delle linee di smalteria, posa delle mattonelle nelle sale mostra, incollaggio delle cartelle campione per le ceramiche. Ancora, i laboratori di assemblaggio schede elettroniche, l’attività di facchinaggio e di fattorinaggio, fino ad arrivare alla gestione sociale di serre e vivai nel comprensorio.
Sono anni difficili e, parallelamente, cresce forte in cooperativa la vocazione al sostegno alle persone tossicodipendenti, tanto da concretizzarsi nella gestione della comunità terapeutica di Marzaglia, importante esperienza conclusasi nel 2004. Solidarietà dimostra sensibile capacità di leggere e anticipare bisogni emergenti e si propone per la gestione di servizi rivolti alla popolazione straniera, in concomitanza con i flussi migratori dei primi anni 90. Il settore immigrazione diventa progressivamente l’attività principale della cooperativa. 2008: dalla volontà dei soci viene il cambio di denominazione sociale. La cooperativa, che nel frattempo ha trasferito la sua sede a Modena, diventa Caleidos cooperativa sociale. Il nome vuole sottolineare l’importanza e il valore delle differenze, richiamando l’immagine multiforme del caleidoscopio.
Senza rinnegare le sue origini, Caleidos ha oggi dimensioni e struttura molto diverse da allora: i servizi e le committenze si sono diversificati e la cooperativa è oggi soggetto riconosciuto a livello provinciale. Da oltre vent’anni, un’unità mobile garantisce presidio socio-sanitario quotidiano rivolto alla popolazione tossicodipendente attiva, mentre altre progettazioni sono dedicate alla prevenzione e promozione di sani stili di vita, ad esempio presso la popolazione scolastica o nei locali del divertimento notturno. Per quanto riguarda l’immigrazione, attraverso l’adesione al Consorzio di Solidarietà Sociale di Modena, Caleidos è gestore di centri stranieri per l’informazione, orientamento e accoglienza sulla materia specifica. Sin dai loro esordi (primi anni 2000), Caleidos è soggetto gestore di progetti Sprar per l’accoglienza di richiedenti e titolari di protezione internazionale.
Da marzo 2014 è impegnata nell’accoglienza straordinaria per conto della Prefettura di Modena, arrivando a superare le 1.200 persone accolte contemporaneamente. L’organizzazione prevede servizi di eccellenza, come una scuola di italiano interna, uno sportello per l’orientamento professionale, supporto psicologico e medico-infermieristico. Caleidos è da tempo una cooperativa mista e nella sezione B riunisce commesse per la gestione sociale di canili e gattili pubblici: al benessere animale si coniuga il valore del reinserimento riabilitativo di persone svantaggiate.