cooperativa Anderlini
Verona - Veneto

Solidarieta
Settore
Welfare
disabili,sociale
1981
Nasce nel
38 anni di impegno sociale

Un grande impegno a favore dei disabili, per aiutarli nel loro percorso di inclusione sociale

Negli anni 60, del secolo scorso, il mondo cattolico dimostrò una particolare attenzione verso l’area dei disabili, soprattutto bambini, che a quel tempo non erano ammessi alle scuole dell’obbligo. A Cerea a quel tempo nacque la “Scuola Speciale” alla cui realizzazione non fu estranea neanche la Parrocchia. Questa fu una risposta concreta e importante anche per i comuni vicini che non disponevano di adeguate risorse come mense, trasporti ecc. Sempre a Cerea nel 1970 un gruppo di persone, in prevalenza giovani, dette origine all’associazione culturale “Nuova Presenza”. I loro interessi erano rivolti alla storia di Cerea e collegati ad avvenimenti del sociale come la scuola, l’handicap e le famiglie con soggetti disabili. Nuova Presenza promosse un dibattito invitando Don Antonio Mazzi, allora direttore del Don Calabria di Verona, che propose di realizzare in Cerea una Cooperativa Sociale proponendo anche il nome: “Cooperativa Anderlini srl Centro didattico assistenziale e di recupero sociale” destinata a soggetti disabili in età post-scolare. L’idea piacque a tutti e nacque così la cooperativa sociale con 57 soci sottoscrittori ed un capitale sociale di £. 3.020.000. Lo stabile fu individuato in una locale “Colonia Elioterapica ex Gioventù Italiana Anderlini” realizzata nel 1938 destinata allora ad attività estive para-scolastiche.
Il Consiglio eletto il 23 aprile 1981 si mise subito all’opera, approfittando dell’entusiasmo diffuso tra i soci. Tanti furono i sacrifici, anche finanziari che il Consiglio di Amministrazione della Cooperativa dovette affrontare per rendere il fabbricato agibile. Nell’ottobre 1982 i disabili iscritti erano all’incirca cinquanta provenienti da una decina di Comuni. I pagamenti mai puntuali andavano avanti con acconti e qualche volta solo con promesse. Nonostante le difficoltà per far quadrare i conti, il Consiglio di Amministrazione riuscì nello sforzo di dotarsi anche di nuovi strumenti didattici. Gli ospiti vennero quindi suddivisi in piccoli gruppi in relazione alle singole capacità quali la falegnameria, il giardinaggio, la pulizia ecc. Il trasporto fu garantito da volontari utilizzando qualche pulmino e auto d’occasione che le ditte locali misero a disposizione.
Il gruppo dei soggetti gravi abbisognava di una assistenza specifica ed il personale volontario divenne per loro una risorsa preziosa. Il risultato finale superò ogni aspettativa e le famiglie considerarono quanto avvenuto un vero miracolo per i loro ragazzi. Con il tempo la Cooperativa si diede un metodo di lavoro mediante una continua formazione professionale. La Regione Veneto nel 1981, fra le prime in Italia, mise in atto una politica territoriale dei Servizi Sociali fondata “sull’associazionismo tra Comuni e sull’integrazione socio-sanitaria” definendo sul territorio “la rete dei servizi per la disabilità”. Per la Cooperativa Anderlini fu cosa abbastanza facile adeguare il proprio modello, ormai da anni sperimentato, alla rete dei servizi previsti dalla Regione Veneto utilizzando finanziamenti della stessa Regione e della Cooperativa Anderlini.
Nacquero così tanti nuovi servizi, dal Centro educativo occupazione diurno, alla comunità alloggio, dal servizio sollievo fino al gruppo appartamento.